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DIVERSE TIPOLOGIE DI TEST PER RILEVARE L’INFEZIONE DA SARS-COV-2, RESPONSABILE DEL COVID-19

Il test molecolare RT-PCR, considerato clinicamente il più affidabile per la diagnosi da SARS-CoV-2, viene eseguito su un campione delle vie respiratorie attraverso il tampone naso/oro-faringeo, un esame che si effettua tramite il prelievo del muco che riveste le cellule superficiali della mucosa del rinofaringe (la parte superiore del canale della faringe) e dell’orofaringe (la parte della faringe posta dietro al cavo orale). E’ effettuato esclusivamente da laboratori espressamente autorizzati dalla Regione Lazio (e così nelle diverse regioni). L’esito viene comunicato generalmente entro 48 ore.

Tale prelievo di muco si opera con un bastoncino cotonato e avviene in pochi secondi, è minimamente invasivo ed indolore. Può provocare una sensazione di fastidio al momento del contatto del bastoncino con la mucosa del naso e del cavo orale. È fondamentale affidarsi a operatori specializzati che garantiscano l’esecuzione corretta della raccolta del campione: per tali operazioni GAC mette a disposizione esclusivamente infermieri specializzati o medici. Il Protocollo siglato dal Governo con le principali Associazioni di rappresentanza del settore cine-audio visivo consente anche l’effettuazione di tamponi molecolari PCR-RT cosiddetti rapidi, che danno cioè un risultato in poco tempo, generalmente entro 20 / 80 minuti. Anche in questo caso si utilizza un tampone naso faringeo.

La strumentazione utilizzata per i test rapidi è certamente più semplificata, normalmente trasportabile con facilità presso il domicilio eletto (ufficio, azienda, set, altro): in caso di dubbi e/o di positività è sempre consigliabile il ricorso ad un successivo tampone molecolare RT-PCR gold standard. L’analisi consente di individuare la presenza del virus SARS-CoV-2 attraverso l’estrazione, la purificazione e la ricerca dell’RNA virale (il genoma del virus SARS- CoV-2) attraverso la metodica molecolare di real-time RT-PCR (Reverse Transcription-Polymerase Chain Reaction).

I test rapidi antigenici ricercano le proteine superficiali del virus (antigeni) e non il genoma virale (come avviene con il test molecolare).

Il campione viene prelevato attraverso un tampone naso-faringeo con tempi di risposta molto brevi (circa 3-5 minuti). La sensibilità e la specificità di questo esame risultano inferiori rispetto a quelle del test molecolare e comunque dovrà essere maggiore o uguale al 96% per poter essere utilizzato dagli operatori del settore. Anche in questo caso, a chi risulta positivo al test rapido, si consiglia di sottoporsi anche al test molecolare, per confermare la diagnosi da SARS-CoV-2.

Il test è ampiamente utilizzato nei protocolli “ciclici” delle aziende di servizio così come è stato introdotto per lo screening dei passeggeri in transito negli aeroporti e nei porti e il Ministero della Salute, con una circolare del 29 settembre, ne evidenzia l’utilità anche nel contesto scolastico, per semplificare l’individuazione di casi positivi.

I test sierologici si basano sull’analisi del sangue del paziente ed evidenziano la presenza di anticorpi contro il virus. Possono essere di due tipologie, qualitativi (con una goccia di sangue) o quantitativi (attraverso un prelievo di sangue).

I test sierologici qualitativi rapidi permettono di scoprire se il soggetto è entrato in contatto con il virus e il suo sistema immunitario ha prodotto anticorpi di risposta.
I test sierologici quantitativi consentono anch’essi di scoprire se è avvenuto un contatto con il virus e c’è stata la produzione di anticorpi, misurandoli appunto (quantitativamente) e consentendo un dosaggio specifico degli anticorpi prodotti.

Gli anticorpi coinvolti sono le immunoglobuline IgM (le prime a essere prodotte in caso di infezione) e IgG (succedono alle IgM quando il livello delle prime scende).
Se nel campione di sangue vengono rilevate le IgG significa che l’infezione è avvenuta in passato. A oggi non è ancora chiaro se ogni soggetto con anticorpi IgG sia immune né quanto possa durare tale immunità.

La positività è tardiva e quindi non è un test indicato per rilevare un’infezione in corso, non può quindi sostituire il test molecolare per verificare o meno la positività di un soggetto.

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